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8 dicembre 2017

Immacolata Concezione al Santuario della Madonna del Divino Amore e approvazione dell’Associazione pubblica di fedeli

Al termine della Celebrazione è stato firmato dal Vescovo Carballo, il Decreto di approvazione dell'Associazione pubblica di fedeli laici 'Collaboratori e collaboratrici della Madonna del Divino Amore'
Oggi contempliamo la meraviglia delle meraviglie che il Signore ha compiuto e che soltanto Lui poteva compiere. Sì fratelli e sorelle e amici tutti, l’Immacolata è il frutto più bello dell’Amore Divino, ecco perché anche noi la invochiamo come Madre del Signore e oggi con tutta la Chiesa, parlo del mondo intero, vogliamo salutare Maria e permettetemi che lo faccia con le parole usate dal poverello Francesco d’Assisi che in lei, la Madonna del Divino Amore, vedeva la Vergine fatta Chiesa. E in lei, diceva sempre il poverello di Assisi, fu ed è, ogni pienezza di grazia e ogni bene. E tutto perché è stata eletta dal santissimo Padre del cielo e consacrata con il santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo, il Padre. Ed è per questo che come affermerà il prefazio dell’Eucarestia che stiamo celebrando, Maria è piena di grazia, come la canta e la saluta l’angelo nel Vangelo che abbiamo ascoltato, ed è stata preservata da ogni macchia di peccato. Questa celebrazione dell’ Immacolata avviene nel contesto del tempo liturgico dell’ Avvento, la preparazione cioè alla venuta del Dio fatto carne, nel grembo purissimo di Maria. In questo modo la celebrazione dell’Immacolata anticipa e prepara la venuta di Cristo nella carne, anticipa e prepara, la venuta della stella lucente del mattino, come chiama l’Apocalisse allo stesso Cristo, nell’altro, nella nostra storia.

La Madre Direttrice generale delle Figlie della Madonna del Divino Amore, M. M. Luisa Carminati legge l'atto costitutivo della nascente Associazione.
E il primo sentimento che sperimentiamo nel celebrare questa bellissima festa, è di profonda gioia, l’angelo saluta Maria e invita a rallegrarsi: “Rallegrati Maria!” è la prima parola di Dio agli uomini quando il Salvatore viene per salvarci , rallegrati Maria e con lei anche noi siamo invitati a rallegrarci e vogliamo accogliere l’invito della Chiesa anzi ,della Parola di Dio, a far festa, a gioire, “Cantate al Signore un canto nuovo”, abbiamo ascoltato nel salmo responsoriale, perché Maria è in noi il Signore ha compiuto e compie meraviglie e ha manifestato e continua a manifestare la sua salvezza ricordandosi sempre del suo amore e della sua fedeltà. E’ arrivata cari fratelli e sorelle la pienezza dei tempi come proclama s. Paolo nella lettera ai Galati , il Signore farà nuove tutte le cose e rinnoverà e trasformerà il suo popolo, come aveva annunciato per bocca dei suoi servi fedeli. Il Signore ci riscatta, a quanti eravamo sotto la legge ci fa diventare figli di Dio. Sì figli di Dio, ecco perché possiamo chiamarlo Padre, Papà. Il nostro Dio non è solo un Padre, ma è Papà. Questa è la grande rivelazione che ci aveva promesso Dio. Sì, oggi ci sono molti motivi per fare festa, soprattutto in questo Santuario del Divino Amore. Acclamiamo quindi come ci invita il salmista gioia dei figli, gioia dei figli che vedono nella loro madre la piena di grazia la più bella. Nella mia lingua lo spagnolo oggi diciamo è la festa della Purissima superlativo non è la pura, è la purissima e gli orientali la cantano come la Tutta Bella, perché piena di grazia. Colei che è stata aggraziata, la creatura più bella che mai è stata e mai sarà, gioia di figli, che contemplano nella Madre l’amore indistruttibile di Dio per l’uomo. Gioia di figli perché in lei possiamo contemplare la storia di una donazione totale, da parte della creatura al piano salvifico di Dio. Ma gioia anche di noi devoti del Divino Amore, oggi contempliamo Maria il frutto che contiene questo Divino Amore. “Ti saluto o piena di grazia il Signore è con te”, ha detto l’angelo a Maria. Nell’Immacolata cari fratelli e sorelle, contempliamo la bellezza di Dio, la bellezza che si fa purezza, purezza che in Maria, come ho detto, diventa purissima. Purissima perché piena di grazia, purissima perché il Signore è con lei, purissima perché è stata benedetta dal Padre con ogni benedizione spirituale, nei cieli in Cristo e in Lui è stata scelta prima della creazione del mondo per essere Santa e Immacolata.

Allo stesso tempo che contempliamo la grazia e la bellezza di Dio, nell’Immacolata Concezione contempliamo anche la risposta generosa di una creatura: “Ecco” dice Maria “sono la serva del Signore, avvenga in me quello che hai detto”. Maria nel tempio del suo cuore e nel cuore di Dio, accetta di vedere la sua vita per sempre sconvolta dalla volontà di Dio e questo modo diventa per sempre, Ianua caeli, porta del cielo, portone, direi, d’ingresso che Dio userà, per entrare nel mondo e anche perché noi possiamo entrare nel cielo. Recentemente hanno domandato al Santo Padre: “Ma anche ladri, corrotti, entreranno nel Paradiso?” Voi che pensate che abbia risposto, ha parlato di Maria porta di salvezza, Maria è porta di salvezza, perché ci porta il Salvatore, ma è porta perché, porta anche noi in Paradiso. Nessun devoto scettico potrà essere salvato, Maria portone, Janua caeli. Finalmente in Maria lo sposo ha trovato la sposa del suo cuore. Dio finalmente ha trovato un cuore umano nel quale possa stabilire per sempre la sua dimora. In Maria la gioia di Dio, trova finalmente una risposta gioiosa, che si fa carne: “l’anima mia proclama la grandezza del Signore perché guardò la bassezza della sua serva e ha fatto in me grandi cose”. Grazie al sì della Vergine il Dio lontano, si avvicina per sempre a noi e rimane con noi soprattutto con la sua Parola e nell’Eucaristia. Notiamo un particolare non senza importanza, l’episodio dell’Annunciazione si svolge nella casa. Dio ha finalmente trovato una casa, una casa dove aprire l’incontro desiderato da tutta l’eternità tra Dio e l’uomo. Cari fratelli e sorelle la festa dell’Immacolata mentre ci invita ad essere anche noi porta del cielo, mentre ci invita a fidarci di Dio del Dio dell’impossibile, guardate il nostro Dio l’abbiamo ascoltato nel Vangelo di Luca, è il Dio dell’impossibile, ecco perché non dobbiamo avere paura, non temere Maria lo dice a tutti noi a ciascuno di noi, non temere perché c’è Dio per tutte le cose. San Paolo potrà dire anche io ho posto tutto in colui che mi da la forza. Questa festa ci invita però a fidarci di Dio, del Dio dell’impossibile e a osare di Dio a mettersi nelle sue mani ci invita a cogliere Cristo per poter portare, che nessuno di noi esca da questo Santuario senza aver accolto Cristo nella sua vita . Voi tornando alle vostre case al vostro lavoro che nessuno di noi non faccia il possibile per portare Cristo agli altri. Nell’annunciazione Maria accoglie Cristo, nella visitazione Maria lo offre agli altri. Ecco la dinamica dell’accoglienza e della missione. Dio è avvento, necessariamente viene al mondo perché è amore amato e l’uomo è attesa perché necessariamente attende a Lui, ha bisogno di essere amato, per questo quando l’uomo lo attende dice come Maria “eccomi”, Dio non può non venire e allora anche se siamo agli inizi dell’avvento già è Natale, Natale di Dio sulla terra, Natale dell’uomo nei cieli. Vorrei dire una preghiera: “Salve Maria, la tutta bella, la graziata, Immacolata, prega per noi peccatori. Grazie Maria l’Immacolata perché con il tuo sì hai risposto al si di Dio e ci mostri che viviamo di Colui per il quale nulla è impossibile non è stato un fallimento a causa del peccato dell’uomo. Grazie o Maria Immacolata per ricordarci che anche noi siamo chiamati ad essere porta del cielo, santi e immacolati nell’amore. Graazie o Maria Immacolata, perché con il tuo si il Natale si fa realtà nella Chiesa. Prega per noi frutto del Divino Amore. Prega per noi amen, amen.”



Omelia di S.E. Mons. Josè R.Carballo
Vescovo Segretario della CIVCSVA