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Anno Pastorale 2023 - 2024

1° incontro formativo associazione pubblica di federli collaboratori/trici dell aMadonna del Divino Amore - Domenica 22 ottobre 2023


Domenica 22 ottobre, hanno ripreso il via gli incontri formativi dei Collaboratori/trici della Madonna del Divino Amore con la prima relazione dal titolo: “Introduzione sul tema dell’anno della Diocesi di Roma- suggerimenti per praticare il discernimento comunitario al Santuario MDA”. Il Cardinal Enrico Feroci introduce il tema dell’anno pastorale partendo dal significato della parola discernimento che dal vocabolario della lingua italiana significa: osservare, ponderare, valutare, separare, decidere. Nella vita di un cristiano questa parola assume un ulteriore significato divenendo il processo necessario per capire ciò che è utile e ciò che fa male. Il cristiano, dice il Cardinale, è colui che ha “preso una testata” e da quel momento in poi cambia vita, abitudini, linguaggio e atteggiamenti. È l’uomo che realizza finalmente che è Dio che lo ha cercato per primo e l’uomo si è fatto trovare; essere cristiani è il dono che Dio ha fatto all’uomo ed essere cristiani è riconoscere il volto di Cristo nell’altro. Nella Bibbia ci sono almeno due episodi significativi che parlano dell’incontro con il Signore. Mosé di fronte il roveto ardente, quando Jahvè segna quel luogo come luogo Santo e inizia Mosé alla sua missione di annunciarlo al popolo di Israele: “Dirai agli Israeliti: Io Sono mi ha mandato a voi” (Es 3,14).

Il secondo episodio è l’annunciazione a Maria da parte dell’angelo Gabriele che viene inviato da Dio per chiederle di partecipare al Suo progetto per la salvezza dell’uomo. Siamo ancora noi ad essere cercati da Dio, e non il contrario. L’atteggiamento di Maria insegna molto sul vero discernimento: meditare la Parola, le parole di Dio, custodirle nel cuore finché poi si comprenderanno. Quante volte anche noi comprendiamo gli eventi della nostra vita e della storia solo a posteriori. Anche Maria e Giuseppe, dopo aver ritrovato Gesù nel Tempio di Gerusalemme, insegnano ancora oggi a noi questo atteggiamento di vero discernimento: “Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2,19). Partendo poi dal Vangelo di Marco 8,27-37 il Cardinal Feroci indica le tre condizioni fondamentali per arrivare ad un autentico discernimento cristiano che ha come base fondamentale e punto di partenza la conoscenza di Cristo, della sua Parola, perché se non sappiamo cosa Cristo ci dice, è impossibile seguire la sua proposta di vita. La prima condizione è rinnegare sé stessi. “Rinnegare” è lo stesso verbo che il Vangelo utilizza quando Pietro rinnegherà Cristo nel cortile della casa di Caifa, ma qui il senso è capovolto perché occorre rinnegare sé stessi, e non Cristo, per poterLo mettere al centro della nostra vita di cristiani. Finché tutto ruota attorno a noi, Cristo non ha spazio per entrare in noi. Seconda condizione: prendere la propria croce, ma non nel senso e nella lettura superficiale di un Dio che vuole darci sofferenza e che va comunque accettata. La croce che propone Gesù vuole essere scelta, non sopportata, va abbracciata. È il dono totale per gli altri, è far diventare la nostra vita gioia per nostro fratello, un atto di amore che metta Dio e gli altri al centro della nostra vita. Terzo ed ultimo passo è seguire Gesù, ossia vivere la nostra vita, le nostre giornate guardando Lui, partendo da Lui. La preghiera è mantenere il “cellulare acceso” in colloquio con Lui. Ciò che Gesù ci promette fa la differenza, perché seguendo Lui si arriva alla Resurrezione. Se non pensiamo a questo, al terzo Giorno, non serve a nulla essere cristiani. “Per me infatti il vivere è Cristo e il morire è un guadagno” (Fil 1,21).

L’augurio finale del Cardinal Feroci è che oggi il cristiano impari nuovamente a fare vero discernimento, a nutrirsi di Cristo, della Sua Parola, del Suo Corpo, per diventare nel mondo quel “cartello parlante” che indichi ancora la presenza di Cristo manifesto tra noi. Miglior augurio e benedizione per iniziare il programma della nostra Associazione non poteva essere formulato. Grazie Sua Eminenza.

Giuseppe e Anna
Collaboratori MDA