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Essere Maria: identità del credente - Esercizi spirituali - Guarcino – P. Alberto Valentini dal 10 al 16 luglio 2022

Con questa espressione programmatica si sono svolti a Guarcino dal 10 al 16 luglio, gli annuali esercizi Spirituali guidati da P. Alberto Valentini. Il noto mariologo ha subito sottolineato che quando si parla di identità, ci riferiamo a tutta la persona e quindi non può essere solo una devozione, il nostro voto d’amore alla Santa Madre di Dio. L’identità è quello che ognuno di noi è nel progetto di Dio.

Questo significa che in Maria c’è l’identità del credente perché in Lei c’è il progetto di Dio allo stato puro, senza la contaminazione dell’infedeltà e dell’orgoglio e c’è la realizzazione di questo progetto grazie alla fedeltà allo Spirito. In Maria possiamo contemplare il sogno di Dio su tutti noi. Di conseguenza mettere da parte Maria è mettere da parte l’opera dello Spirito Santo, del Divino Amore.

Dopo aver affermato che essere Maria è l’identità del credente, è stato citato Sant’Ambrogio nel suo celebre commento al Vangelo di Luca: Sia in ciascuno l’anima di Maria per magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria per esultare in Dio: se, secondo la carne, una sola è la Madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo: ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio1.

1 Sant’Ambrogio, Commento al Vangelo di Luca 2, 26 (PL 15, 1561-1562)

P. Alberto ha quindi ripresentato la figura della Beata Vergine Maria negli ultimi documenti ecclesiali dal Concilio Ecumenico Vaticano II, in particolare le due costituzioni, il capitolo VIII della Lumen Gentium e la Sacrosanctum Concilium alla Marialis Cultus: documenti fondamentali per ampiezza e densità, anche se la Santa Madre di Dio è presente in maniera trasversale in quasi tutti i documenti conciliari

Di conseguenza P. Alberto ha documentato queste affermazioni alla luce della Parola di Dio. Maria non occupa un posto marginale nei testi biblici, sono circa diciotto i testi espliciti. Seguendo una linea diacronica delle attestazioni neotestamentarie, si passa dagli accenni fugaci della letteratura paolina, alle attestazioni sempre più complete e profondamente teologiche presenti nei sinottici e nel cosiddetto Vangelo dell’infanzia di Luca, negli Atti che testimoniano la presenza di Maria nella vita della Chiesa mentre, in preghiera, attende il dono dello Spirito, per culminare infine nella letteratura giovannea. I testi mariologici riportati nelle pericopi del NT non sono molti, ma sono inseriti in luoghi strategici della narrazione sull’evento Cristo e sullo svilupparsi del cammino della Chiesa e possiedono una grande valenza teologica. Strategici, perché collocati alle svolte fondamentali della storia della salvezza: Incarnazione - Mistero pasquale - Pentecoste; di straordinaria densità, in quanto vitalmente inseriti in tali misteri, da cui traggono valore e significato. Nel testo di Valentini, “Maria secondo le Scritture”, l’autore afferma che «se la Vergine oltre che persona singola è immagine del credente e della stessa Chiesa, la riflessione su di Lei non deve limitarsi ai brani mariologici espliciti e diretti, ma va estesa ovviamente senza violenza ai testi alle pericopi riguardanti la vita nuova in Cristo, il discepolato e l’identità stessa della Chiesa ‘sposa senza macchia e senza ruga’ del Signore».

Nei giorni successivi Padre Alberto si è soffermato sull’esortazione apostolica Marialis cultus del 2 febbraio 1974 di Paolo VI. In questo documento emerge concretamente come l’identità di Maria diventa nostra. Se vogliamo conoscere il volto di Maria dobbiamo soffermarci sui quattro atteggiamenti fondamentali: l’ascolto della Parola, la preghiera, che è risposta alla Parola, la Maternità e l’offrire se stessi come Cristo. Se vogliamo vedere la nostra identità alla luce di Maria dovremmo avere questi atteggiamenti. Maria è una creatura plasmata dallo Spirito che abbraccia tutto l’arco dell’esperienza cristiana e deve essere presentata in modo fresco, rispondente alle esigenze del nostro tempo.

Il n 22 della Marialis Cultus ci ricorda gli atteggiamenti del credente di fronte a Maria:

  • venerazione profonda considerando la singolare dignità della Vergine Maria, per opera dello Spirito Santo
  • amore ardente per la sua maternità spirituale
  • fiduciosa invocazione
  • servizio di amore
  • in operosa imitazione
  • in commosso stupore e in attento studio, perché Maria è ormai pienamente partecipe dei frutti del mistero pasquale, mentre la Chiesa lo diverrà, “purificata da ogni ruga e da ogni macchia” (cfr Ef 5,27).
Infine, come ci ricordava sempre il nostro Padre Don Umberto, noi siamo stati generati dalla Vergine Maria ai piedi della croce come Figlie. Maria ha accolto noi con fedeltà e noi con altrettanta fedeltà la accogliamo nella nostra identità più profonda di Figlie della Madonna del Divino Amore. Impegno degli Esercizi: accogliere Maria, identificarsi con Maria nella propria vita come maestra di vita spirituale e scrivere il proprio Magnificat, celebrare il Signore, esaltarlo, perché anche in noi ha compiuto grandi cose.

Sr. M. Patrizia Pignatelli, fmda