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"Intrattenersi con la propria speranza"

Esercizi Spirituali (22-28 Agosto)


Care sorelle e fratelli nel Divino Amore,
volentieri condivido con voi una piccola riflessione sugli Esercizi Spirituali che si sono appena conclusi.
Dal 22 al 28 agosto è stato svolto il secondo turno di Esercizi Spirituali presso la casa “San Luca” a Guarcino, dal tema: “Intrattenersi con la propria speranza”.
Il Predicatore, don Michele Ferrari, sacerdote della Diocesi di Roma, Vicario Parrocchiale della Chiesa “Santa Teresa di Calcutta” a Ponte di Nona (Roma), docente di Morale Fondamentale presso “Ecclesia Mater”, Università Lateranense, ha una grande devozione per la Santa Madre del Divino Amore. Fin da bambino, infatti, veniva portato dai suoi genitori al Santuario; talvolta vi ritorna come confessore straordinario, dal giorno della sua Ordinazione Sacerdotale.
Questi Esercizi Spirituali hanno tratto la loro ispirazione da un pensiero di Isacco di Ninive; il loro stesso titolo, infatti, (“intrattenersi con la propria speranza”), viene proprio da questo passo che riportiamo per iscritto qui di seguito:
“In tutte le strade che gli uomini percorrono in questo mondo, essi non trovano la pace finché non si avvicinano alla speranza in Dio. Il cuore non trova la pace dalle vessazioni e dalle offese finché non si avvicina a questo luogo; questa speranza dà all'uomo la pace e infonde la gioia nel cuore. Questo è quello che ha detto quella bocca adorabile piena di santità: 'Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo'. Dice: 'Avvicinatevi alla speranza che è in me e allontanatevi dalle molte strade, e voi troverete riposo dalle fatiche e dal timore’. La speranza in Dio innalza il cuore, mentre la paura della Geena lo spezza. La luce del pensiero genera la fede, la fede genera la consolazione della speranza e la speranza fortifica il cuore […]. L’educazione del cuore consiste nell’intrattenersi con la propria speranza”.(Isacco di Ninive)
Il primo giorno, innanzitutto, è stata fatta la presentazione di “Principio e fondamento” di Sant’Ignazio di Loyola:
“L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore e, mediante questo, salvare la propria anima; e le altre cose sulla faccia della terra sono create per l’uomo e perché lo aiutino a conseguire il fine per cui è creato. Ne segue che l’uomo tanto deve usare di queste, quanto lo aiutano per il suo fine, e tanto deve liberarsene, quanto glielo impediscono”. (S. Ignazio, ES 23)
Siamo state, quindi, esortate ad entrare in un colloquio fatto di stupore, meraviglia e contemplazione della magnificenza di Dio Altissimo, Creatore di tutte le cose, che con un disegno d'amore ci ha pensato dall’eternità (con l’aiuto anche di alcuni brani biblici come, ad esempio, il Salmo 8, Efesini 1,3-12, Rm 8,29). Le due meditazioni quotidiane hanno poi seguito un itinerario biblico.
Martedì 24 ci si è soffermati sul cammino compiuto dal popolo di Israele e sulle promesse che Dio ha compiuto per lui; il compimento del cammino è stato visto in Cristo, portatore della pienezza del tempo, che offre se stesso come dono ultimo e perfetto. Nei giorni successivi l’attenzione si è rivolta a passi conosciuti della Scrittura per contemplare l’Opera Divina ed invocare una rinnovata speranza. Tra questi, il dialogo tra Gesù e la Samaritana al pozzo, le Annunciazioni di Luca a Zaccaria e a Maria. Ci siamo poi portati sotto la croce, nel Sepolcro e nel Cenacolo, ripercorrendo i momenti culminanti della vita del Signore. L’ultimo giorno siamo state inviate a sostare un po' nel Cenacolo.
Adesso siamo chiamate a scendere dal Monte e uscire dal Cenacolo, con la certezza che Dio è con noi e che continuerà ad operare fino alla fine dei giorni!
Faccio, a questo punto, una piccola parentesi. Venerdì 27 agosto, dopo cena, ci siamo recate a piedi a Sant’Agnello per la sua Festa, per un momento di preghiera insieme ad altre persone lì giunte in pellegrinaggio per l’occasione. Don Edoardo, Parroco di Guarcino, ci ha aiutati a riflettere sul senso del pellegrinaggio e sulla figura di Sant’Agnello. Si racconta che Sant’Agnello, dopo essere stato 7 anni lassù nell’eremo vivendo l’incontro con Dio, contentissimo di questo incontro, ricco di questa amicizia con il Signore, non è rimasto lì, ma è tornato a Napoli a donare quello che Dio aveva dato a lui, ad appoggiare il suo sguardo su quelle persone che avevano gli occhi pieni di lacrime, ad appoggiare la sua mano su quelle persone che stavano soffrendo… Questo il Signore lo chiede anche a noi. Per fare questo, però, abbiamo bisogno di tanta preghiera, altrimenti non riusciremo ad essere buona novella, ad essere positivi nei confronti degli altri...
Bisogna chiedere continuamente al Signore che ogni nostro gesto riesca a trasmettere il Suo Amore, lì dove Lui ci manda, con le persone che Egli ci affida.
Noi non siamo mai soli nel viaggio della nostra vita e nelle strade di ogni giorno: Gesù è il nostro compagno di viaggio. Che il Signore ci trasformi da solitari in solidali e ci preservi sempre dall’indifferenza e dalle mancanze di rispetto. Metta sulla nostra bocca parole che incoraggiano, nelle nostre mani i gesti semplici del servizio, il sorriso comunicativo sulle nostre labbra in mezzo ai nostri compagni di strada, a partire dai nostri fratelli e sorelle di Comunità. Il Signore è con noi sempre!
Sant’Agnello non ha vissuto neppure un istante della sua vita, lassù nell’Eremo, con la paura di essere solo: ha sempre sentito il Signore vicino a sé. Questo è vero anche per noi. Sant’Agnello, nella sua statua, viene raffigurato con un libro in mano che è il Vangelo: leggendo ogni giorno una pagina di questo Vangelo noi permettiamo al Signore di poggiare il Suo sguardo su di noi, di toccare i nostri cuori, di farsi presente nella nostra vita. Insieme con Lui saremo capaci di fare cose grandi, migliori alle nostre possibilità, non perché noi siamo bravi ma perché siamo stati docili alla sua azione, alla sua presenza, come ci insegna Sant’Agnello. Sant’Agnello, angelo di umiltà, prega per noi, perché anche noi possiamo essere miti come te! Ringraziano il Signore per questi giorni di grazia in cui abbiamo potuto sostare alla Sua Presenza, nel silenzio, nell'Adorazione e nella lode, gustando la bellezza del Creato. Ringraziamo anche le nostre care consorelle della Casa San Luca per la loro squisita accoglienza e ospitalità!
Ravviva in noi, o Padre, l'effusione del tuo Spirito perché possiamo riscoprirci popolo profetico, mandato ad annunciare le tue grandi opere, ad annunciare la tua grande benevolenza, a mostrare la tua sollecitudine per tutte le genti. Madre del Divino Amore, domanda per noi la grazia di poterci scoprire preceduti dal tuo Figlio e inviati, per cercarne le orme e per mostrarLo presente nella nostra stessa vita!



Ave Maria!
Suor M. Michela, fmda