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"Maria nella Sacra Scrittura"
CENACOLO MARIANO DOMENICA 6 DICEMBRE 2020 ASSOCIAZIONE PUBBLICA DI FEDELI COLLABORATORI DELLA MADONNA DEL DIVINO AMORE

Il 6 dicembre 2020, nell’incontro formativo mensile dell’Associazione pubblica di fedeli “Collaboratori e Collaboratrici della Madonna del Divino Amore” ed anche in preparazione della Solennità dell'Immacolata, presso la sala " Don Umberto Terenzi" S.E. Mons. Josè Rodriguez CARBALLO – Biblista Segretario della Congregazione dei Religiosi - ha presieduto l’incontro sul tema: “MARIA NELLA SACRA SCRITTURA”, alla presenza della Madre Generale Sr. Maria Luisa Carminati, del Rettore del Santuario Don Gerardo Di Paolo, di alcune suore fmda, e dei Fedeli Associati.
La meditazione è stata introdotta con la preghiera a Maria Ss.ma invocando la Madre del Divino Amore. Sintetizziamo la meditazione espressa da S.E. Mons. Carballo: “Il tempo di Avvento è il tempo mariano per eccellenza, anche se per tradizione si è dedicato a Maria il mese di maggio, il mese più bello per la” tutta bella” come gli orientali chiamano Maria.S.E. ha richiamato il documento del Papa S. Paolo VI “Marialis Cultus” ove la figura di Maria emerge sotto due importanti aspetti: Madre e Maestra. Come Madre, a cui presentiamo tutto quello che portiamo nel cuore. Come Maestra, tentiamo di accoglierla nei suoi atteggiamenti fondamentali verso Dio e verso l’uomo. Questi due aspetti si rilevano dalla Sacra Scrittura: come Madre con gli episodi dell’infanzia, a Cana di Galilea, ma anche ai piedi della croce ed ancora nella Pentecoste come Madre della Chiesa nascente. Alla Mamma si confida tutto…. e la Mamma tutto comprende. Come Maestra possiamo evidenziare nel nuovo Testamento l’Annunciazione e la Visitazione. Ma quale è l’esempio di Maria? Innanzitutto la fede, Maria è donna di fede. I Santi Padri dicono che ha concepito il Verbo prima attraverso la fede e poi nel suo grembo. Possiamo dire che Maria è Madre di Gesù perché ha creduto. Nella Visitazione si presenta come modello di carità per assistere la cugina Elisabetta più anziana e più bisognosa di aiuto di Lei e come modello di evangelizzazione per aver portato con la sua presenza la Parola. Quando si guarda Maria bisogna tener presente che Lei non è la meta ma il ponte anzi meglio l’autostrada per arrivare al Figlio …. Fate quello che vi dirà. Leggendo il brano dell’Annunciazione, (Vg. Luca 1, 26-38) la prima cosa che dobbiamo dire è che sia Maria che Giuseppe erano persone semplici. Nazareth nessuno la conosceva, un paese insignificante ma Dio si serve e predilige i piccoli sia nel senso spirituale che sociologico…. Maria non contava nulla, ecco perché si definisce “schiava” termine importante perché è disposta ad obbedire ciecamente alla Parola del Signore, a fargli spazio nel suo cuore, a farla crescere fino a riempire tutta la sua vita. Schiava perché è disposta a farsi plasmare come l’argilla nelle mani del vasaio. Come arrivare a questo… Nel testo di Geremia cap. 7 dove il profeta (Lui protesta sempre …..) parla di seduzione dal Signore sentendo la Parola che riempì il suo cuore….. la Tua Parola è la mia gioia, l’allegria del mio cuore….. Maria è stata sedotta dalla Parola del Signore, Maria appare serva, nulla davanti al suo Signore, Maria entra pienamente nella prima beatitudine: beati i poveri. Maria dirà nel cantico del Magnificat: perché ha guardato l’umiltà della sua serva. Sulla testimonianza possiamo vedere Maria come discepola di Gesù . In un brano del Vangelo Gesù sottolinea chi è sua Madre ed i suoi fratelli: coloro che ascoltano la parola e la mettono in pratica. Ecco che Maria si può definire anche discepola perché ascolta la Parola e la mette in pratica. Sono importanti questi tre passaggi su Maria: la fede, l’incarnazione e la testimonianza .Un altro aspetto: Ecco la serva del Signore, pensiamo ai tre grandi SI! Si del Padre, Dio creatore, il “fiat” che compie la creazione. Si del Figlio, Cristo che fà la volontà del Padre e rende possibile la redenzione Si di Maria, che rende possibile l’incarnazione del Figlio. Ma c’è un quarto SI ed è il nostro con cui tutto si completa e si riconduce al progetto di Dio. Nell’annunciazione Dio invita alla gioia, l’angelo si presenta a Maria dicendo: “rallegrati” il Signore è con te. Quando preghiamo l’Ave Maria anche noi possiamo dire il Signore è con me! Lui è con noi, ci ama, è presente nella nostra storia, quindi rallegriamoci. Un altro aspetto nell’annunciazione è l’accoglienza di Maria che non avrà compreso molto dell’annuncio ma non oppone resistenza, si rende quindi disponibile ed accogliente per il suo Signore. Il Signore ha trovato la sua dimora in Maria. Nel testo della Visitazione Maria andò in fretta, si mette in cammino. Poche volte nel nuovo Testamento si riporta di qualcuno che corre: i pastori che in fretta vanno …. Pietro e Giovanni corrono alla tomba….pure Maria corre da Elisabetta.
Nel Nuovo Testamento quando qualcuno corre è perché sta succedendo un avvenimento straordinario. I pastori perché è nato il Signore, Pietro e Giovanni perché il Signore è risorto, Maria è portatrice della buona novella che è Cristo. E’ la prima processione del corpo di Cristo! E’ la prima evangelizzatrice, porta Gesù prima ancora che sia nato. Maria Madre e Maestra. Vedendo Lei domandiamoci se sul nostro camminare siamo coscienti di portare qualcosa di importante agli altri? Elisabetta: beata tu che hai creduto. Maria porta nel grembo il Salvatore è conseguenza perché ha creduto. Ultimo riferimento le nozze di Cana, non fermarci al miracolo ma vedere il “segno”, ciò che c’è dietro all’azione di Gesù. Il matrimonio è segno di alleanza fra Dio ed il suo popolo. Il vino segno di gioia ed amore. Cosa è accaduto in quel matrimonio? Viene a mancare il vino, se matrimonio è uguale ad alleanza (matrimonio ebreo – antica alleanza) cioè manca la gioia e l’amore . Cosa accade con Gesù? Lui riporta l’amore e la gioia per il tramite di Maria – l’ancella, l’ultima, l’umile. Ecco la grandezza di Maria non tanto per essere intervenuta in favore degli sposi ma poiché per suo tramite, ritorna la gioia e l’amore. Maria non è Lei che porta la gioia e l’amore, ma è Lei che porta Colui che è la gioia e l’amore! Questa è la grandezza di Maria che indica Gesù dicendo … fate quello che Lui vi dirà! Donna di fede è Maria! Prepariamoci in questo tempo di Avvento, dalla mano di Maria ad accogliere Colui che è gioia è amore, capace di riempire pienamente le nostre vite di senso, capace di trasformare l’acqua in vino anche nella nostra esistenza, sempre dalla mano di Maria, la tota pulcra, una mamma così bella!”

S.E. Mons. Carballo nei saluti e auguri per il S. Natale ha espresso nei confronti dell’Associazione parole di apprezzamento per la vicinanza e collaborazione con le Figlie della Madonna del Divino Amore, partecipando alla spiritualità ed alle opere concrete di evangelizzazione, anche se siamo agli inizi, ma ha detto. “Con fiducia andate avanti….! Noi abbiamo bisogno di voi e voi di noi, che ci sia una comunione carismatica. Le Figlie e i Figli hanno il compito di custodire il carisma mentre i Collaboratori hanno il compito di diffondere il carisma. Avendo seguito con la Madre Generale la nascita dell’Associazione, che non è stata semplice, sono molto contento per voi e vi auguro che possiate portare frutto. Il carisma del Divino Amore è molto bello ed è una bella realtà. Forse oggi più che mai necessario!”

Rita e Michele
Collaboratori MDA